Due mesi di assenza: coronavirus-time

18 maggio 2020


2 mesi di assenza dal blog.
Non è stato un rintanarmi per leccare le ferite dalle conseguenze che questo bruttissimo periodo mi ha circondato ma due mesi di approfondimento e creatività.
Per me tutto è partito già a gennaio quando le notizie su quello che stava accadendo in Cina, a Wuhan nello specifico, distrattamente passava per i notiziari o finivano alla pagina 18 di un quotidiano.


La prima cosa che mi ha allarmato è stata l'assenza di un vaccino, di una forma influenzale sconosciuta e la facilità di contagio.
Poi il lockdow a Wuhan e nella provincia dell'Hubei.
Vedere strade deserte, poche persone in coda per acquistare cibo nei negozi, gli ospedali al collasso e un ospedale provvisorio da tirare su in pochi giorni, mi ha creato non poca apprensione.
Ahia

A gennaio ho acquistato le prime mascherine in farmacia, non si sa mai, dovendo partire per Lanzarote ai primi di febbraio ho pensato che averle con me non sarebbe stato così gravoso.
Ma negli aeroporti non le indossava nessuno, confidando in una vaga certezza che il Covid 19 fosse un fatto privato cinese.
Ma poi gli eventi si sono accavallati e quello che pareva così lontano, me lo sono trovato a due passi da casa.
E i contagi a febbraio avevano già colpito la Corea del Sud, l'Iran e l'Italia.
Ma in rete girava: è solo un'influenza, noi non abbiamo paura, tutti fuori, tutti in giro, apertivi a destra e a manca, Milano non si ferma ecc.
E anche tra i viaggiatori abituali, penso a molti travelblogger, che quasi si bullavano delle paure e delle incertezze altrui esortando a non fermarsi, ma anzi a viaggiare come e più di prima, volendo mostrare i muscoli per farsi vedere forti e far passare tutti gli altri per dei conigli.
Boh

Ho visto l'aereo bloccato alle Mauritius con divieto di sbarco di Italiani provenienti da Lombardia e Veneto, altri che sfarfallavano in India (per ritrovare se stessi pare) per poi darsela a gambe quando la gente del posto li trattava da untori, divieti di ingressi per gli italiani un pò in tutto il mondo.
Il 26 febbraio questi paesi hanno chiuso le frontiere: GB-Francia-Croazia-Slovenia-Grecia-Serbia-Irlanda-Olanda-Bosnia Erzegovina-Giordania-Seychelles-India-Romania-Mauritius-Lituania-Russia-Sudafrica-Iraq-Turkmenistan-Kazakistan
Ancora voglia di partire?
Ma si partiamo tanto poi ci pensa la Farnesina.
I soliti fenomeni

Poi penso che il primo deceduto per Sars Cov 2  aveva girato con sintomi influenzali su tre diversi Pronto Soccorso in Veneto (uno a 3 km da casa mia) e quindi? se esco a fare la corsetta, o un bel giro in bici e magari cado? mi ferisco? vado al pronto soccorso? 
Anche no, vero?

Per me meglio chiusi in casa come a Wuhan per non far circolare un virus subdolo e malefico che fare i fenomeni!
Ma la rete ha laureato sul campo virologi, infettologi, esperti di ogni scienza, dibattiti, discussioni e gare per far vedere chi ne sapeva di più.
Aiuto!

Qualsiasi sia la notizia dal Festival di Sanremo allo scontro tra galassie c'è sempre qualcuno che ne sa di più, che ha le soluzioni perfette mentre TUTTI gli altri stanno sbagliando, che si bulla della scienza e che si affida ai complotti.

Come milioni di persone di tutto il mondo sono rimasta a casa in perfetto isolamento (non ho vicini con cui cantare dai balconi) a fare le solite cose che facevo anche prima della pandemia, la mia casa non è una prigione, se fosse tale, non potrei chiamarla casa, non potrebbe essere un luogo sicuro dove vivere!

In rete poi si è scatenato il meglio e dalle finestre virtuali si vedeva chi impastava il pane, chi cantava, ballava, giocava con i bimbi, faceva attività fisica, leggeva, raccontava storie.
E sono esplosi i corsi on line, molti gratuiti (alcuni secondo me svalutati, se prima vendevi perchè ora regali?) e mille strategie su come rimanere a galla o addirittura su come fare business di successo.
Mah

E quindi il mondo se da un lato è diventato più piccolo dentro le mura domestiche dall'altro lato è diventato più grande perchè anche se virtualmente siamo entrati in contatto con mille realtà distribuite sul pianeta accomunate dalle stesse problematiche.

Due mesi di assenza. Ho preferito passare tra i vari social in sottrazione anche se giravano corsi, lezioni varie, tutorial, amarcord di viaggi ho cercato di rendere produttivi i giorni di isolamento, eliminando tante cose inutili di cui non ne avevo realmente bisogno, riciclando oggetti, dipingendo pareti e ricollocando mobili. Un cambiamento: una vita più leggera meno bizantina e contorta.

E oggi riapre tutto, e sono ancora in casa perchè i cambiamenti non sono ancora finiti.


















Nessun commento:

Posta un commento

Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.