Crostino e insalata Bismarck con pain d'épice

16 novembre 2009

Crostino Bismarck
Ecco un'altro bocconcino "fuori dai fuochi" o "lontano di fornelli".
L'ho preparato qualche giorno fa, in una di quelle giornate fredde, grigie, semi-piovose che a me ricordano tanto gli anni passati al nord delle Alpi, quando in alcuni periodi anche per 40/50 giorni il sole non si faceva vedere mai.
È anche a causa del mio "vagabondare" per ragioni di lavoro e di vita, che sia la mia dispensa che il frigo rivelano la presenza di alcuni prodotti che sicuramente non troverei nella cucina di mia madre.
Aringa, rafano nero, pain d' épice tre ingredienti "forti" che ho usato per questo crostino e per un'insalata.
Sono partita dalla ricetta dell'insalata Bismarck, tipica della regione del Mecklemburg-Vorpommern, sostituendo semplicemente i cetrioli con il rafano.
Rafano nero
X il crostino:
1 fettina di pan di spezie
1 fetta di rafano nero
2/3 cubetti di aringa (precedentemente condita con olio,pepe,sale)
striscioline di mela
sale,pepe
aneto
Montare a torretta gli ingredienti. Completare con un pizzico di sale e una macinata di pepe.

Insalata Bismarck
X l'insalata (4 persone)
120 gr. di cetrioli (sostituito con rafano nero, più piccantino)
sale
1 mela granny smith
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
100 gr. di aringa affumicata (si trova sottovuoto a filetti)
aneto
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
pepe

Pelare e tagliare a cubetti (o altra forma a piacere) il rafano e la mela. Trasferire in una ciotola e condire con aceto, olio, sale, pepe e l'aneto. Alla fine aggiungere l'aringa spezzettata.
Servire con crostini di pane caldo o pan di spezie.
Pain d'épice
Ne ho viste tante ricette in rete, confrontandole ne è uscita questa mia versione:
Pan di spezie:
250 gr. di farina 00
150 gr. miele
100 gr. zucchero
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 presa di zenzero
1 " di noce moscata
1 " di cannella
1/2 cucchiaino di anice stellato in polvere
1 bicchiere di latte
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio.
Miscelare la farina con il lievito, il bicarbonato, lo zucchero e le spezie. Aggiungere il latte e il miele sempre mescolando. Trasferire la massa in uno stampo da plumcake e cuocere a 140° per un'ora e mezza. Sfornare e tagliare a fette da freddo. Il pane risulterà particolarmente umido. Si conserva avvolto nella pellicola anche 10 giorni (non in frigo!!!)

Lo stesso pane come accompagnamento di un patè casalingo:
Pain d'épice e paté di fegato

24 commenti:

  1. veramente d'impatto le tue due ultime ricette. Mi piacciono molto anche il set fotografico, con le stoviglie giuste e il galletto:))

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  2. Adoro.
    Adoro l'aver visto per la prima volta nella vita il rafano nero, mai incrociato prima e di cui non sapevo l'esistenza.
    Grazie mille. :)

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  3. Aggiungo: mi parli un po' del rafano nero?
    Il suo sapore è simile a quello "classico"?
    Dimmi dimmi, che son curiosa!

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  4. sciopina...set fotografico? il piano di lavoro della cucina...mi arrangio!!!
    Sarah...il rafano nero l'ho comperato in Alto Adige, ma in questi ultimi giorni l'ho visto in giro anche dalle mie parti (veneto e friuli)...è leggermente piccantino, quasi un ravanello ma più sodo e asciutto.

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  5. Mai visto, nè sentito e quindi mai mangiato il rafano nero. Non so se dalle mie parti si trova... però il resto si può fare.
    Anche nella mia dispensa si trovanoingredienti che in quella di mia mamma non si troveranno mai... ma neanche in quella di tante persone giovani come me!!!
    W la fantasia e la voglia di sperimentare!!!

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  6. Fantasie...lo credevo anch'io introvabile a certe latitudini...invece la scorsa settimana l'ho visto spesso in giro.
    Fantasia e voglia di sperimentare sono proprio la base di questa passione!!!

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  7. Iana...non ci credo...per così poco?

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  8. MI sembra davvero gustosa solo che ...che sapore ha il rafano nero?! Non l'ho mai visto prima..

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  9. Pensa che leggendo il titolo mi aspettavo qualcosa con l'uovo... Sai qualcosa di più sull'origine del nome di questa insalata? La tua versione del pan di spezie mi intriga non poco...

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  10. sempre belle presentazioni e come vorrei anche qui poter avere queste preparazioni diverse , senza proteste!!complimenti

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  11. Gloria...assomiglia al ravanello, ma la polpa è più asciutta.
    Acquaviva...ne esistono tante versioni, con uova, con patate, con rapa rossa...questa senza uova l'ho letta in una rivista tedesca all'interno di un articolo sulla regione Mecklenburg-Vorpommern.È proprio buono il pan di spezie e con quest'insalata mi è piaciuto parecchio.

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  12. Che belle preparazioni, m'immagino di mangiarle in un paesetto di pescatori che scende fino a riva in un fiordo...
    Che proposte fantastiche che fai Alex...
    Albertone
    p.s.: devo decidermi a provarlo questo pan 'épice

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  13. Caty...tu prepara le cose secondo la tua fantasia...se gli ingredienti sono buoni, vedrai che mangeranno tutto
    Albertone...anche a me fanno venire in mente il Mare del Nord ed il Baltico (e le aringhe a colazione me le ricordo ancora a Kiel...)prova a farlo il pan di spezie è di una facilità estrema, ma grande risultato e permette di esaltare molte preparazioni.

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  14. Vogliamo parlare di sole? ;-)
    Interessantissimo questo tuo piatto un po' nordico. Scusa ma il rafano nero è tipo il radis noir? (che assomiglia ma non so' se è quello, magari riesco ad usarlo :-)

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  15. Dada...credo sia proprio il radis noir...l'avevo visto anche in Francia (al mercato di Antibes)...anche dalle tue parti il sole scarseggia???

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  16. Che meraviglia.. E l'equilibrio di sapori...
    Il pand di spezie e' davvero il complemento ideale :-)

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  17. PS - Per le ricette della cena rinascimentale mi sto dando da fare, gia' recuperate/rubacchiate tre. Per le ricette sono piu' gelosi di un marito brutto con moglie bella...

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  18. Cibou...ero un pò scettica anch'io...ma non ho saputo resistere, mi piaceva troppo quel colore insolito per un ortaggio...poi alla prova assaggio, mi ha convinto
    Corrado...ma grazie.Vedo che sei sempre in giro: la cena rinascimentale, la presentazione del libro di Sigrid...chi ti ferma adesso?

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  19. sapori forti, senza compromessi: mi piace molto l'idea, ma lo sai che mi piacciono sempre le tue idee e le tue elaborazioni! :-) il rafano ahimé qui è praticamente introvabile :-|

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  20. Sara...e a me piace tutto quello che fai tu, tiè!! vado a vedere il tuo blog, ho visto che postato qualcosa di nuovo....

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  21. Non c'entra niente col blog, ma te lo devo raccontare, in quanto veneta....

    Da salsadisapa ho letto che parlava di polenta e scopeton e, nonostante abbia girato il lungo e in largo il nord-est non avevo mai sentito questa parola.
    Allora ho chiesto a salsina cos'era lo scopeton associato alla polenta, paventando che fosse un Rocco Siffredi veneto che si tirava su con la polenta.
    Salsina si e' fatta una bella risata :-)

    Pero' devo smettere di scherzare su tutto e tutti, prima o poi trovo qualcuno che mi tira un cazzotto in bocca....

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  22. Non vi è nessun richiamo sessuale nello "scopeton". Un tempo veniva ritenuto erroneamente il maschio dell'aringa (lo scopeton è la sardella) ma nelle tavole venivano a volte scambiati perchè entrambi provenivano da mari nordici, e venivano trattati allo stesso modo (spesso affumicati)se l'aringa "renga" in dialetto, presentava delle uova al suo interno, ne veniva privata proprio per confonderla con lo "scopeton". Poenta e renga è cibo di periodi durissimi, specie tra le due guerre, veniva appesa e solo "accarezzata" dalla polenta, così poteva durare per molti pasti. Volevo scrivere due righe nell'introduzione della ricetta, di questa usanza antica, proprio perchè da piccola quando sentivo i "vecchi" raccontarla, mi assaliva una voglia di polenta e aringa incredibile (mi pareva di assistere ai grammelots di Dario Fo sul cibo inesistente). Ecco perchè ogni tanto la compero.

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  23. A parte lo scherzo, trovo veramente interessante la tua spiegazione. Sapevo del modo di mangiare dei veramente poveri, anche qui in Toscana c'era qualcosa di simile, ma col pane al posto della polenta, ma non sapevo del fatto delle uova.
    E devo anche far fuori quell'aringa che ho in frigo, meno male che e' ben sigillata...

    E gia' che sono in tema di scherzi ti racconto questa: anni fa ero sull'A13 a fine Luglio, credo verso le 14, un caldo bestiale, fermo in coda. Ero in corsia di sorpasso e come al solito le due file si muovevano a turno, e in questo modo si potevano osservare facce diverse. Dopo un po' mi si affianca un furgone bianco, finestrini aperti, con dentro due uomini a torso nudo, pelosissimi. Guardo la fiancata e c'era scritto, giuro, "Riproduttori padovani". Mi scappa una risata forte, di quelle che non ti rendi conto di fare. Quello alla guida del furgone mi guarda, incavolato forte, e vedo che sta per dirmi qualcosa. Oh cavolo, e adesso che gli dico?
    Poi non ha detto niente e la fila si e' mossa....ufff! L'ho detto, qualche giorno mi succede qualcosa :-)

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