Massimiliano Alajmo & Pasquale Mirra
Nessun piatto degustato, nessun sapore è giunto al nostro palato, nemmeno la realizzazione è avvenuta davanti ai nostri occhi...ma solo dei profumi leggeri nell'aria, hanno messo in moto le nostre proprietà olfattive evocando ricordi creduti dimenticati.
Note acide: il limone
amaro: la mandorla
dolce:lo zucchero aspro: l'aceto
Ogni tasto sapientemente "percosso" da Pasquale, ci ha dato la possibilità di "udire" i vari elementi che caratterizzavano il piatto:
Scampi-arancia-mandarino-mandorla-limone-worchestersauce-olio
La soavità di un ingrediente è stata ricercata con l'ausilio di "strumenti" esterni: un panno per sottolineare toni vellutati o fogli di stagnola per ricreare lo "stridere" di toni molto acidi.
I passaggi sui tasti, il cambio delle essenze profuse...e il piatto prendeva forma tassello su tassello
Lo xilofono, l'uso dell'attrezzatura da cucina...le essenze profuse in sala ci hanno trasportato fisicamente in un viaggio immaginario dove tutti i sensi hanno trovato appagamento.
Lo xilofono, l'uso dell'attrezzatura da cucina...le essenze profuse in sala ci hanno trasportato fisicamente in un viaggio immaginario dove tutti i sensi hanno trovato appagamento.
Nuvole impercettibili di micro gocce si sono espanse tra di noi, avvolgendoci completamente in un turbinio di sentori, colori, suoni e per quanto incredibile possa sembrare anche gusti.
Bel reportage, Alex. Come sempre.
RispondiEliminaTuttavia, da quanto scrivi, non mi pento di non essere rimasta domenica mattina: questo tipo di 'degustazioni' sono un pò troppo 'avanzate' per me (e per Giorgio)! Sicuramente non l'avremmo capita ed apprezzata.
Valeria