Gnocchi di ricotta e "rosole"

15 marzo 2013

Gnocchi di ricotta e foglie di papavero (rosoline)

Il termometro non lo dice ancora, ma un'aria diversa quasi frizzantina, si percepisce giá: é la quasi-primavera.
Anche la tavola respira qualche diversitá e le incursioni timide delle primizie la rendono piú ricca. È un periodo di passaggio, quasi un ponte e non una barriera "doganale" blindata: cucianiamo ancora zucca e  cicoria, condiamo radicchio, spremiamo arance e sbucciamo mandarini eppure ci rende felici contaminare la nostra cucina con la prima coppetta di fragole e limone, i carciofi nel risotto o le prime erbe spontanee che riusciamo a trovare (magari da soli durante una passeggiata in campagna).
Sará importante peró che la voglia di nuovo non degeneri in acquisti a casaccio.
Proprio ieri ho fatto il giro del mondo tra i banchi di frutta e verdura di un supermercato: pere, dal Cile e dall'Argentina (e la loro presenza non era un omaggio al nuovo papa) pesche, uva e susine dal Sudafrica, fagiolini dal Senegal, asparagi dal Perú, fragole dalla Spagna...e mi fermo qui perché il viaggio potrebbe continuare toccando i 5 continenti. Prezzi alti e gusto, almeno per me sconosciuto. L'eccezione a spingersi oltre gli oceani é per la frutta tropicale, tipica dei paesi caldi, giocoforza se vogliamo mangiare banane o ananas siamo costretti ad importarle dal Centroamerica o dall'Africa. Ma quello ci sta. Importare prodotti dove l'Italia ha delle eccellenze, dove esistono varietá regionali ricche di sfumature e peculiaritá, é una pratica contorta e cinica.
Non costa nulla attendere qualche giorno o settimana per poter gustare frutta e verdura dalle nostre terre, riscoprire quei sapori che avevamo lasciato un anno fa prima dell'estate.

Per preparare gli gnocchi nella foto qui sopra, di chilometri ne ho fatti davvero pochi, forse metri. Non sempre si riesce ad alimentarsi a totale KM zero, ma proprio in questo periodo le campagne e i fossati riservano tante squisitezze che basta armarsi di buona vista, un coltellino e un sacchetto di carta per rientrare a casa dopo qualche ora di "caccia" con il necessario per preparare un buon risotto o una frittata.
Le prime "erbette" spontanee che fanno capolino sono le foglie del papavero, dette qui nel Veneto "rosole-rosoline" (per la loro forma) si trovano un pó in tutta Italia sotto vari nomi. Vanno trattate come gli spinaci, si sbollentano, si strizzano e si ripassano in padella con olio extra vergine di oliva, aglio, sale e pepe. Ninete di piú semplice e veloce. Molto saporite hanno una punta di piccantino che le rende adatte a svariate preparazioni. Questa volta, proprio per la fretta, ho preparato degli gnocchi con base ricotta al posto delle patate. Con le erbe giá cotte, magari il giorno prima, in 5 minuti gli gnocchi erano a tavola!!
La versione é leggermente light: non ho usato burro, e la crema di formaggio é a base acqua, nulla vieta di prepararla con il latte.

GNOCCHI di RICOTTA con ROSOLE, CREMA DI MONTASIO E SEMI DI PAPAVERO
x 4 persone (circa 110 gnocchi)
250 gr. di ricotta vaccina (ma anche di pecora)
100 gr. di rosole giá lessate e strizzate (in alternativa: spinaci o bietina)
farina 00 q.b.
1 tuorlo
pepe
sale
noce moscata
In una ciotola lavorare la ricotta con una forchetta. Aggiungere le rosoline lessate e  finemente tritate, un tuorlo, sale e pepe. A questo punto amalgamare con la farina aggiungendola poco alla volta fino a raggiungere la consistenza da gnocchi. (non ho pesato la farina) per poter formare dei cilindri con le mani.
Con un coltello tagliare l'impasto in piccoli pezzi e formare gli gnocchi.

x la crema di formaggio
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di farina 00
100 gr. di montasio fresco(o caciotta fresca...per un sapore piú deciso usare un formaggio piú stagionato)
1 cucchiaio di vino bianco
acqua
sale, pepe
In un padellino scaldare brevemente l'olio, versare la farina e mescolare bene. Aggiungere il vino e l'acqua a filo sempre mescolando. Cuocere fino a raggiungere la consistenza di una besciamella. Unire il formaggio tagliato a dadini (o grattugiato in caso di formaggio stagionato) sale e pepe. Sistemare un paio di cucchiai di crema di formaggio sul fondo dei piatti da portata.

Cuocere gli gnocchi nel modo tradizionale, quando saliranno a galla, dopo circa due minuti prelevarli con un mestolo forato e adagiarli sui piatti sopra la crema. Completare con semi di papavero.

5 commenti:

  1. Ho fatto una ricerca per immagini per capire come fosse questa pianta spontanea, adesso che l'ho identificato ne farò razzia! ;)

    Mi piace moltissimo la cucina con le erbe spontanee e, finalmente, è quasi primavera :)

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  2. Foglie del papavero??? Davvero interessante!
    Ma sai che qualche anno fa ho avuto la visita dei carabinieri che mi hanno imposto di radere al suolo il mio campo allora pieno di papaveri ....spontanei ovviamente?!!:((

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  3. Loredana...dalla fretta non le ho fotografate da crude:(( ma tutte le erbe spontanee sono buonissime ed in cucina permettono un tocco di novità:)
    Fabiana...dalle nostre parti si mangiano dalla notte dei secoli...le foglie intendo e poi i semi. La pianta in sè non so se possa essere dannosa per altre coltivazioni adiacenti...ma in genere quando i papaveri sono infiore li vedi spuntare attraverso le spighe di grano:)) in ogni caso le foglie sono davvero buone

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  4. Bellissime da vedere e sicuramente buonissime da mangiare.. ;-)

    Not Only Sugar

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  5. Ricetta testa !! Ho tutti gli ingredienti! Io sicuramente farlo! Grazie mille.
    E buona fortuna ringrazio di mettere altri!

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